È per questa ragione che, rispondendo a un concittadino che lo informa sulla imminente costruzione di un albergo con piscina di diecimila metri cubi nel cuore della montagna veneta Verena-Campolongo, e gli chiede un aiuto come uomo pubblico, ha un poeticissimo scatto d’ira tutto da citare: «Non ricordo più quei paesaggi e quelle montagne, signor Framarin, io se potessi difenderei l’intera Italia perché spero sempre nella sua unità, ma non posso andare contro la ‘forza delle cose’. Né ricordo più la città dove sono nato, se non a vaghe luci, come in un sogno. Se ci torno fatico a ritrovare le vie. Né ricordo più l’Italia di venti‑trent’anni fa. E la colpa non è mia, la colpa è della ‘forza delle cose’ (la storia), che ha mutato profondamente il volto del nostro Paese. Non ricordo e non voglio ricordare, per molte ragioni, consce e subconsce. Prima fra tutte perché l’Italia di trent’anni fa è lontana, lontanissima, in tutti i suoi aspetti, politici, culturali, linguistici, fonici, agricoli, non soltanto paesaggistici; poi non la ricordo più perché non voglio ricordare la mia giovinezza, perché essa non c’è più, scomparsa insieme a tutti quegli aspetti detti or ora; poi non la voglio ricordare (se non in letteratura, per testimonianza) perché la realtà del nostro Paese essendo profondamente mutata, sento la necessità di vivere oggi e non ieri; ancora non la voglio ricordare perché la conservazione del ricordo (come la conservazione delle cose) è un dato al tempo stesso statico e regressivo che, in modo assolutamente certo, viene travolto dalla realtà contingente di oggi, quella in cui, lo vogliamo o no, siamo ancora impegnati a vivere. Infine non la voglio ricordare, non voglio ricordare quei monti e quei boschi nella loro integrità, perché essi, nella realtà di oggi, l’hanno perduta». E si capisce benissimo che proprio mentre afferma di non ricordare, egli ricorda benissimo, ma, per l’appunto, non vuole ricordare. Non vuole ricordare sia per partito preso sia, soprattutto, perché l’oggi e il domani lo attirano come un magnete e sa che se vuole tenergli testa è a volte indispensabile disinfestarsi dalla polvere della Storia, come scriverà quasi in punto di morte in una poesia. - www.nuoviargomenti.net